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Social network, il valore reale delle relazioni sociali

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Il portentoso sviluppo dei social-network quali veri e propri centri di aggregazione sociale continua a trainare senza sosta lo sviluppo del marketing online nella versione social-media. Anche se il trend sembra ridimensionarsi negli ultimi 6 mesi, Facebook continua la sua crescita non solo in Italia, ma in tutto il mondo, con paesi che fanno registrare tassi di aumento degli account pari al 400%. I social-network offrono a tutti la possibilità di gestire un numero decisamente alto di contatti. Ma quanto può davvero estendersi una rete sociale online?

In antropologia esiste ancora la teoria del ‘Numero di Dunbar’che limiterebbe a 150 i contatti gestibili dalla mente umana. secondo l’illustre antropologo britannico le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri. Questo numero, calcolato attraverso studi di sociologia e antropologia, rappresenta una sorta di limite fisico superiore all’abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e di tenere traccia degli avvenimenti emotivi di un gruppo. In alternativa il limite dei 150 potrebbe essere dovuto ad una motivazione di carattere sociale: una rete limitata permette di escludere i soggetti non collaborativi. Se applicassimo la teoria di Dunbar ai social-network, dovremmo accettare l’assunto per cui superato il limite dei 150 contatti o amici, la nostra rete sociale si scardina, in quanto la nostra mente non è in grado di gestire correttamente tutte le informazioni che ci pervengono. Un recente studio americano sul fenomeno Twitter, dal titolo ‘Social networks that matters – Twitter under the microscope’ ritiene non applicabile la teoria di Dunbar ai social network solo per il fatto che l’intensità delle relazioni sociali si riduce con l’aumentare della rete. in altre parole tanto più aumentano gli amici e i contatti, tanto più si deprime l’intensità delle relazioni online. In oltre lo studio sottolinea la netta separazione tra amici ‘reali’ con cui cioè ci si scambia messaggi e commenti in maniera regolare, e ‘conoscenti’ con cui in realtà si interagisce molto di rado o per nulla.

La ricerca rivela infatti che se di follower e followees ce ne sono tanti, di amici, intesi come persone con le quali ci si è scambiati almeno due messaggi, ce ne sono davvero pochi. Questo implica l’esistenza di due diversi network: il primo molto fitto e formato da follower e followees e il secondo più rado e semplice, costituito da amici effettivi. Dall’analisi effettuata si può quindi sostenere che una connessione tra due persone non necessariamente implica un’interazione. Questa possibilità aumenta all’aumentare del numero di connessioni facenti capo ad una persona.Un più alto numero di connessioni e di amici è quindi possibile solo a discapito del valore di quelle relazioni. Una considerazone di cui noi tutti, in Rete, dovremmo tenere conto. L’interessante studio americano in definitiva riabilita la teoria di Dunbar, che limita a 150 il numero massimo di persone gestibili in una rete sociale, affermando che il superamento di quella soglia si traduce in un depauperamento della propria rete sociale.