Sin dagli arbori internet è stato uno strumento libero e democratico, in cui ognuno liberamente poteva esprimere le proprie idee o raccontare una vicenda con dovizia di particolari, senza darne conto a nessuno e senza dover essere iscritto a quest’Ordine piuttosto che a quell’altro. Lo sviluppo della tecnologia, sempre più mobile ed accessibile, offre alla maggior parte delle persone comuni, residenti in paesi sviluppati, la possibilità di raccontare fatti e notizie attraverso testi, immagini, audio e video con grande facilità di utilizzo e ridondanza.
Facoltà che fino a pochi anni fa era esclusiva prerogativa dei soli giornalisti o dei Media tradizionali. La nascita del Web 2.0 ossia del Social Web con il portentoso exploit dei social-network e dei blog personali, ha vieppiù accentuato questa tendenza che trasforma non solo il modo di fare comunicazione, ma anche e sopratutto i costumi dei cittadini. L’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 è stato il primo drammatico evento ad essere raccontato prima dai blogger che dalla stampa e Media tradizionali. Da allora è stato un continuo susseguirsi di grandi eventi raccontati in diretta dai comuni mortali, dall’attacco di Israele alla Striscia di Gaza, alle recenti rivolte del Nord Africa. Persone comuni ma presenti sul posto che attraverso la Rete divulgano documenti e notizie da loro raccolti. Testimonianze che per il loro alto valore informativo ed emozionale vengono sempre più riprese anche dalla stampa tradizionale. E’ così che i fatti e gli accadimenti sono facilmente postabili online, e consultabili da chiunque. Un’informazione, quella sulla Rete, veloce, immediata e multifonte. Un grande testo unico, un’opera aperta in cui ogni informazione è raggiungibile da qualsiasi punto del mondo 24 ore no stop. Anche il giornalismo sta cambiando, anzi è già cambiato. Sul Web, i limiti legati ai tradizionali mezzi mediatici scompaiono per dare spazio all’utente e alle sue esigenze: chi vuole informarsi non deve più stare agli orari, alla scaletta e ai tempi ristretti dei mass media; e chi invece vuole o deve scrivere, è libero da ordini e formalità tipiche della stampa tradizionale. L’informazione, come tanti altri settori, sta vivendo grazie al Web un processo di distacco dai Media tradizionali. I giornalisti, consapevoli di possibilità e criticità legate alla Rete, devono imparare ad evolvere con essa sganciandosi dai vecchi sistemi informativi. Il cambiamento, per l’impegno mentale che implica, viene spesso accusato di peggiorare le condizioni di vita delle persone coinvolte ma cambiare, nella maggior parte dei casi, significa creare nuove opportunità: l’importante è saperle cogliere. Da un recente e autorevole sondaggio del Wall Street Journal è emerso che in America il 46% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni consulta un sito web per reperire maggiori informazioni circa un prodotto o una notizia vista in Tv.