Presentata come l’operazione finanziaria più importante della Net Economy, dopo quella di Google, la quotazione presso la borsa di Wall Street del titolo Facebook rischia di sgonfiarsi rapidamente mostrando i primi segnali di un possibile e probabile flop. Quotato in borsa a 38 dollari per azione, il titolo di Marck Zuckerberg ha avuto una vampata nella prima mezz’ora di contrattazioni, schizzando ad oltre 44 dollari. A fine giornata però il titolo chiude poco sopra i 38 dollari di partenza, sgonfiandosi rapidamente. Il secondo giorno di contrattazione vede il social-network crollare del 15%. I numeri di Facebook sono di tutto rispetto:
901 milioni di utenti attivi. Si pensava che cominciasse a declinare sui mercati mature e subisse la forte
concorrenza di network analoghi nei paesi in sviluppo. In realtà continua a reclutare soprattutto in Brasile e
India. E siccome sono i paesi in cui gli utenti usano frequentemente il mobile, ciò potrebbe aiutare l’ azienda a centrare la sua rivoluzione mobile se riuscirà a tenere conto bene delle esigenze dei suoi nuovi affiliati.
– 526 milioni di utenti giornalieri, in aumento del 41% su anno. Mentre il numero totale di utenti è cresciuto del 33% rispetto al mazo 2011. In altre parole: gli utenti di Facebook sono non solo più numerosi, ma anche più fedeli. Questo impegno è trainato dal mobile – che conferma il suo interesse strategico per Facebook – e da tre paesi in particolare: Stati Uniti, Brasile e India.
– 2 miliardi di internauti nel mondo. E Facebook vuole connetterli tutti – scrive la società in uno dei documenti per la Secc. Insomma, non eviterà il confronto con la Cina. Nell’ attesa, la società inveitirà nello sviluppo della sua base di utenti, in particolare dove i suoi tassi di penetrazione sono meno forti.
Nonostante numeri davvero impressionanti dal mercato arrivano però i primi segnali di cedimento. Ad esempio General Motor se ne va, portandosi via 10 milioni di dollari in pubblicità. Secondo il colosso automobilistico il social media marketing impostato da Facebook non è poi così vantaggioso. mentre Ford sostiene il contrario e imposta tutto il suo marketing sul social network di Zuckerberg. L’11% del fatturato proviene da Zynga. L’editore dei social games contribuisce ai ricavi di Facebook versando una percentuale sull’acquisto di beni virtuali e acquistando spazi pubblicitari per promuovere i suoi giochi. Questi tassi sono in calo rispetto all’ anno scorso, quando era superiore al 13% , più di qualche analista prevede un disimpegnodi Zynga, pronto a crearsi una piattaforma per conto suo. A parte tutto non è sempre facile trasformare i numeri in redditi e business. Forse i numeri mostruosi di Facebook potrebbero non essere poi così reali. Io stesso conosco diverse persone che sul noto social-network
hanno più di 5 account a testa!